Ho trascorso la mia infanzia in un piccolo giardino dei miei nonni paterni, immerso tra profumi di gelsomini, fiori dell'Angelo, Dalie e violacciocche: un piccolo mondo in cui mi sentivo in Paradiso! Venuto meno quel luogo, nei primi anni ottanta, ho promesso a me stesso che avrei seguito mio padre nel progetto di bonifica di una proprietà di famiglia in stato di lungo abbandono.
PASSIONE, PAZIENZA e PERSEVERANZA di più di quarant’anni hanno fatto sì che quel giardino, lentamente, prendesse forma.
Il giardino, in fondo, così estremamente effimero e vulnerabile, non è altro che una promessa fatta a noi stessi: anche se in questo preciso momento non lo vedi materializzato davanti ai tuoi occhi, puoi vederlo ricamato sul tessuto della tua mente e forse, un giorno, anche incontrarlo!
È stato proprio così, e in questo bel viaggio la lettura dell'Educazione di un giardiniere di Russel Page, è stata di grande aiuto a esaltare il genius loci del Carruba Garden.
Pasquale Albrizio